# HG changeset patch # User Giulio@puck # Date 1250298098 -7200 # Node ID 16c50eea5366ef13ac6f6d7f84371d55b90cbd96 # Parent 241859e47472e70c359b31f77510d9895dc57edd Minor changes and translation of code snippets for Ch.14. diff -r 241859e47472 -r 16c50eea5366 it/ch14-hgext.xml --- a/it/ch14-hgext.xml Fri Aug 14 18:01:22 2009 +0200 +++ b/it/ch14-hgext.xml Sat Aug 15 03:01:38 2009 +0200 @@ -25,16 +25,15 @@ Siete interessati a ottenere esecuzioni fino a cento volte più veloci per alcune delle più comuni operazioni compiute da Mercurial? Continuate a leggere! - Le prestazioni di Mercurial sono tipicamente eccellenti. Per esempio, quando invocate il comando hg status, Mercurial deve esaminare quasi ogni file e directory nel vostro repository in modo da mostrare lo stato dei file. Molti altri comandi Mercurial devono fare lo stesso lavoro dietro le quinte; per esempio, il comando hg diff usa il meccanismo dello stato per evitare costose operazioni di confronto su file che ovviamente non sono stati modificati. - - Dato che ottenere lo stato di un file è un'operazione cruciale per raggiungere buone prestazioni, gli autori di Mercurial hanno ottimizzato il più possibile questo codice. Tuttavia, non è possibile evitare il fatto che, quando invocate hg - status, Mercurial dovrà effettuare almeno una costosa chiamata di sistema per ogni file registrato in modo da determinare se è stato modificato dall'ultima volta che Mercurial ha controllato. Per repository di dimensioni sufficientemente grandi, questa operazione può durare molto tempo. + Le prestazioni di Mercurial sono tipicamente eccellenti. Per esempio, quando invocate il comando hg status, Mercurial deve esaminare quasi ogni file e directory nel vostro repository in modo da mostrare lo stato dei file. Molti altri comandi Mercurial devono fare lo stesso lavoro dietro le quinte: per esempio, il comando hg diff usa il meccanismo dello stato per evitare costose operazioni di confronto su file che ovviamente non sono stati modificati. + + Dato che ottenere lo stato di un file è un'operazione cruciale per raggiungere buone prestazioni, gli autori di Mercurial hanno ottimizzato il più possibile questo codice. Tuttavia, quando invocate hg status, Mercurial dovrà necessariamente effettuare almeno una costosa chiamata di sistema per ogni file registrato in modo da determinare se è stato modificato dall'ultima volta che Mercurial ha controllato. Per repository di dimensioni sufficientemente grandi, questa operazione può durare molto tempo. Per esprimere numericamente la vastità di questo effetto, ho creato un repository contenente 150.000 file registrati e ho cronometrato hg status per scoprire che impiega dieci secondi a terminare, anche quando nessuno di quei file è stato modificato. Molti sistemi operativi moderni contengono utilità di notifica per i file. Se un programma si registra al servizio appropriato, il sistema operativo lo avvertirà ogni volta che un file di interesse viene creato, modificato, o cancellato. Sui sistemi Linux, il componente del kernel che si occupa di questa funzione si chiama inotify. - L'estensione inotify di Mercurial interagisce con il componente inotify per ottimizzare l'esecuzione di hg status. Questa estensione ha due componenti. Un demone esegue in background e riceve le notifiche dal sottosistema inotify, accettando connessioni anche dai normali comandi Mercurial. L'estensione modifica il comportamento di Mercurial in modo che, invece di esaminare il file system, interroghi il demone. Dato che il demone possiede informazioni esatte sullo stato del repository, può rispondere istantaneamente con un risultato, evitando il bisogno di esaminare tutti i file e le directory nel repository. + L'estensione inotify di Mercurial interagisce con il componente inotify per ottimizzare l'esecuzione di hg status. Questa estensione ha due componenti. Un demone viene eseguito in background e riceve le notifiche dal sottosistema inotify, accettando connessioni anche dai normali comandi Mercurial. L'estensione modifica il comportamento di Mercurial in modo che, invece di esaminare il file system, interroghi il demone. Dato che il demone possiede informazioni esatte sullo stato del repository, può rispondere istantaneamente con un risultato, evitando il bisogno di esaminare tutti i file e le directory nel repository. Ricordate i dieci secondi che ho misurato come il tempo impiegato dal solo Mercurial per eseguire hg status su un repository di 150.000 file? Con l'estensione inotify abilitata, il tempo è sceso a 0.1 secondi, più veloce di un fattore cento. @@ -85,15 +84,15 @@ Una volta che avete assemblato una versione adeguatamente modificata di Mercurial, tutto ciò che dovete fare per abilitare l'estensione inotify è aggiungere una voce al vostro file ~/.hgrc. [extensions] inotify = - Quando l'estensione inotify è abilitata, Mercurial avvierà il demone in maniera automatica e trasparente la prima volta che invocherete un comando che ha bisogno di conoscere lo stato dei file nel repository. Mercurial esegue un demone di stato per repository. - - Il demone di stato viene avviato silenziosamente ed esegue in background. Se osservate la lista dei processi in esecuzione e invocate alcuni comandi in repository differenti dopo aver abilitato l'estensione inotify, vedrete alcuni processi hg in attesa di aggiornamenti dal kernel e di richieste da Mercurial. + Quando l'estensione inotify è abilitata, Mercurial avvierà il demone in maniera automatica e trasparente la prima volta che invocherete un comando che ha bisogno di conoscere lo stato dei file nel repository. Mercurial esegue un demone di stato per ogni repository. + + Il demone di stato viene avviato silenziosamente ed eseguito in background. Se osservate la lista dei processi in esecuzione e invocate alcuni comandi in repository differenti dopo aver abilitato l'estensione inotify, vedrete alcuni processi hg in attesa di aggiornamenti dal kernel e di richieste da Mercurial. La prima volta che invocate un comando Mercurial in un repository dopo aver abilitato l'estensione inotify, il comando verrà eseguito con quasi le stesse prestazioni di un normale comando Mercurial. Questo accade perché il demone di stato deve effettuare una normale scansione di stato in modo da avere un rilevamento di base su cui applicare gli aggiornamenti successivi provenienti dal kernel. Tuttavia, ogni comando successivo che effettua qualunque tipo di controllo sullo stato dovrebbe essere visibilmente più veloce persino su repository di dimensioni abbastanza modeste. Ancora meglio, più grande è il vostro repository, più grande sarà il vantaggio che vedrete sulle prestazioni. Il demone inotify rende le operazioni di stato quasi istantanee su repository di tutte le dimensioni! Se preferite, potete avviare manualmente un demone di stato usando il comando inserve, che vi permette di controllare in maniera leggermente più accurata le modalità di esecuzione del demone. Naturalmente, questo comando sarà disponibile solo nel caso in cui l'estensione inotify sia abilitata. - Quando state usando l'estensione inotify, non dovreste notare nessuna differenza nel comportamento di Mercurial, con la sola eccezione dei comandi relativi allo stato, che vengono eseguiti molto più velocemente di quanto accadeva di solito. Dovreste specificatamente aspettarvi che i comandi non stampino output differenti né restituiscano risultati differenti. Se una di queste situazioni si verifica, vi prego di segnalare il bug. + Quando state usando l'estensione inotify, non dovreste notare nessuna differenza nel comportamento di Mercurial, con la sola eccezione dei comandi relativi allo stato, che vengono eseguiti molto più velocemente di quanto accadeva di solito. Dovreste specificatamente aspettarvi che i comandi non stampino messaggi differenti né restituiscano risultati differenti. Se una di queste situazioni si verifica, vi prego di segnalare il bug. @@ -125,7 +124,7 @@ &interaction.extdiff.extdiff-ctx; - Lanciare uno strumento di diff visuale è altrettanto facile. Ecco come lanciare il visualizzatore kdiff3. + Lanciare uno strumento di diff visuale è altrettanto facile. Ecco come invocare il visualizzatore kdiff3. hg extdiff -p kdiff3 -o Se il comando che usate per visualizzare i diff non gestisce le directory, potete facilmente aggirare questo problema con un minimo di programmazione. Consultate la per vedere un esempio di un programma simile in azione con l'estensione mq e il comando interdiff. @@ -163,7 +162,7 @@ Molti progetti seguono una pratica di revisione dei cambiamenti in cui gli sviluppatori inviano le proprie modifiche a una mailing list in modo che altri possano leggerle e commentarle prima che la loro versione finale venga inserita in un repository condiviso. Alcuni progetti assegnano a qualcuno il ruolo del custode che applica le modifiche di altre persone a un repository a cui quelle persone non hanno accesso. - Mercurial facilita l'invio di email contenenti modifiche da rivedere o applicare grazie alla sua estensione patchbomb. L'estensione viene chiamata così perché le modifiche vengono inviate in forma di patch e solitamente viene inviato un singolo changeset per ogni messaggio email. Quindi, inviare una lunga serie di cambiamenti via email è molto simile a bombardare la casella del ricevente, da cui il nome patchbomb. + Grazie alla sua estensione patchbomb, Mercurial facilita l'invio di email contenenti modifiche da rivedere o applicare. L'estensione è chiamata così perché le modifiche vengono inviate in forma di patch e solitamente viene inviato un singolo changeset per ogni messaggio email. Quindi, inviare una lunga serie di cambiamenti via email è molto simile a bombardare la casella del ricevente, da cui il nome patchbomb. Come al solito, la configurazione di base dell'estensione patchbomb occupa solo una o due righe del vostro file /.hgrc. [extensions] @@ -174,11 +173,11 @@ Il comando email accetta lo stesso tipo di sintassi di revisione di tutti gli altri comandi Mercurial. Per esempio, questo comando invierà ogni revisione tra 7 e tip comprese. hg email -n 7:tip - Potete anche specificare un repository con cui effettuare i confronti. Se fornite un repository senza indicare alcuna revisione, il comando email invierà tutte le revisioni del repository locale che non sono presenti nel repository remoto. Se in aggiunta specificate revisioni o il nome di un ramo (quest'ultimo usando l'opzione ), questo vincolerà le revisioni inviate. + Potete anche specificare un repository con cui effettuare un confronto. Se fornite un repository senza indicare alcuna revisione, il comando email invierà tutte le revisioni del repository locale che non sono presenti nel repository remoto. Se in aggiunta specificate revisioni o il nome di un ramo (quest'ultimo usando l'opzione ), questo vincolerà le revisioni inviate. È assolutamente sicuro invocare il comando email senza i nomi delle persone a cui volete spedire un messaggio: se fate in questo modo, i destinatari vi verranno chiesti interattivamente. (Se state usando un sistema di tipo Unix o Linux, dovreste avere a disposizione le capacità avanzate di digitazione fornite da readline o librerie simili quando immettete quelle intestazioni, cosa che vi si rivelerà utile.) - Quando state inviando una sola revisione, il comando email userà la prima riga della descrizione del changeset come l'oggetto predefinito del singolo messaggio email da spedire. + Quando state inviando una sola revisione, il comando email userà la prima riga della descrizione del changeset come oggetto predefinito del singolo messaggio email da spedire. Se inviate revisioni multiple, di solito il comando email spedirà un messaggio per ogni changeset. Farà precedere la serie da un messaggio introduttivo in cui dovreste descrivere lo scopo della serie di cambiamenti che state inviando. @@ -191,7 +190,7 @@ Per cambiare l'indirizzo email da cui vengono spediti i messaggi usate l'opzione . Questa opzione accetta un argomento, l'indirizzo email da usare. - Il comportamento predefinito è quello di inviare diff unificati (leggete la per una descrizione del formato), uno per ogni messaggio. Potete invece usare l'opzione per inviare un bundle eseguibile. + Il comportamento predefinito è quello di inviare diff unificati (leggete la per una descrizione del formato), uno per ogni messaggio. Potete invece usare l'opzione per inviare un bundle eseguibile. I diff unificati sono normalmente preceduti da un'intestazione di metadati. Potete ometterla e inviare diff disadorni con l'opzione . @@ -199,7 +198,7 @@ Invece di spedire messaggi email, potete salvarli in una cartella email in formato mbox usando l'opzione . Questa opzione accetta un argomento, il nome del file su cui scrivere. - Se preferite aggiungere un riepilogo nel formato del comando diffstat a ogni patch, e uno al messaggio introduttivo, usate l'opzione . Il comando diffstat mostra una tabella contenente il nome di ogni file coinvolto nella patch, il numero di righe modificate e un istogramma che illustra quante modifiche sono state apportate a ogni file. Questo riepilogo offre a chi legge una visione qualitativa della complessità di una patch. + Se preferite aggiungere un riepilogo nel formato del comando diffstat a ogni patch e uno al messaggio introduttivo, usate l'opzione . Il comando diffstat mostra una tabella contenente il nome di ogni file coinvolto nella patch, il numero di righe modificate e un istogramma che illustra quante modifiche sono state apportate a ogni file. Questo riepilogo offre a chi legge una visione qualitativa della complessità di una patch. diff -r 241859e47472 -r 16c50eea5366 it/examples/auto-snippets.xml --- a/it/examples/auto-snippets.xml Fri Aug 14 18:01:22 2009 +0200 +++ b/it/examples/auto-snippets.xml Sat Aug 15 03:01:38 2009 +0200 @@ -135,9 +135,9 @@ - - - + + + diff -r 241859e47472 -r 16c50eea5366 it/examples/extdiff.diff.it --- /dev/null Thu Jan 01 00:00:00 1970 +0000 +++ b/it/examples/extdiff.diff.it Sat Aug 15 03:01:38 2009 +0200 @@ -0,0 +1,10 @@ + +$ hg diff +diff -r dc7b09ad1097 miofile +--- a/miofile Fri Jun 05 15:50:16 2009 +0000 ++++ b/miofile Fri Jun 05 15:50:17 2009 +0000 +@@ -1,1 +1,2 @@ + La prima riga. ++La seconda riga. + + diff -r 241859e47472 -r 16c50eea5366 it/examples/extdiff.extdiff-ctx.it --- /dev/null Thu Jan 01 00:00:00 1970 +0000 +++ b/it/examples/extdiff.extdiff-ctx.it Sat Aug 15 03:01:38 2009 +0200 @@ -0,0 +1,11 @@ + +$ hg extdiff -o -NprcC5 +*** a.dc7b09ad1097/miofile Fri Jun 5 15:50:18 2009 +--- /tmp/a/miofile Fri Jun 5 15:50:16 2009 +*************** +*** 1 **** +--- 1,2 ---- + La prima riga. ++ La seconda riga. + + diff -r 241859e47472 -r 16c50eea5366 it/examples/extdiff.extdiff.it --- /dev/null Thu Jan 01 00:00:00 1970 +0000 +++ b/it/examples/extdiff.extdiff.it Sat Aug 15 03:01:38 2009 +0200 @@ -0,0 +1,9 @@ + +$ hg extdiff +--- a.dc7b09ad1097/miofile 2009-06-05 15:50:17.000000000 +0000 ++++ /temp/a/miofile 2009-06-05 15:50:16.000000000 +0000 +@@ -1 +1,2 @@ + La prima riga. ++La seconda riga. + +