# HG changeset patch # User Giulio@puck # Date 1247427306 -7200 # Node ID 6ff5cf15b3c9969c7d7499e953ea88e37c56402d # Parent 7cae04faea700637293c66bc638276550fe06497 Complete revision of Ch.7. diff -r 7cae04faea70 -r 6ff5cf15b3c9 it/ch07-filenames.xml --- a/it/ch07-filenames.xml Sun Jul 12 00:45:12 2009 +0200 +++ b/it/ch07-filenames.xml Sun Jul 12 21:35:06 2009 +0200 @@ -7,9 +7,9 @@ Denominazione semplice dei file - Mercurial usa un unico meccanismo ~under the hood~ per gestire i nomi dei file. Tutti i comandi si comportano in maniera uniforme rispetto ai nomi dei file. I comandi lavorano con i nomi dei file nel modo seguente. - - Se nominate esplicitamente file reali sulla riga di comando, Mercurial lavora esattamente con quei file, come vi aspettereste. + Mercurial usa un unico meccanismo a livello di implementazione per gestire i nomi dei file. Tutti i comandi si comportano in maniera uniforme rispetto ai nomi dei file e lavorano nel modo seguente. + + Se indicate esplicitamente nomi di file esistenti sulla riga di comando, Mercurial lavora esattamente con quei file, come vi aspettereste. &interaction.filenames.files; @@ -21,14 +21,14 @@ Eseguire comandi senza nomi di file - I comandi di Mercurial che lavorano con i nomi di file assumono un utile comportamento predefinito quando li invocate senza passare alcun nome di file o pattern. Il comportamento che dovreste aspettarvi dipende dalla funzionalità del comando. Ecco alcune ~rules of thumb~ che potete usare per predirre cosa è probabile che farà un comando se non gli date alcun nome con cui lavorare. + I comandi di Mercurial che lavorano con i nomi di file assumono un utile comportamento predefinito quando li invocate senza passare alcun nome di file o pattern. Il comportamento che dovreste aspettarvi dipende dalla funzionalità del comando. Ecco alcune regole pratiche che potete usare per predirre quello che un comando probabilmente farà se non gli date alcun nome con cui lavorare. La maggior parte dei comandi opererà sull'intera directory di lavoro. Per esempio, questo è quello che fa il comando hg add. - Se il comando ha effetti che sono difficili o impossibili da invertire, vi obbligherà a dargli esplicitamente almeno un nome o un pattern (si veda più avanti). Per esempio, questo vi protegge dalla cancellazione accidentale dei file causata dall'esecuzione di hg remove senza argomenti. + Se gli effetti di un comando sono difficili o impossibili da invertire, sarete obbligati a fornirgli esplicitamente almeno un nome o un pattern (si veda più avanti). Questo vi protegge, per esempio, dalla cancellazione accidentale dei file causata da un'esecuzione di hg remove senza argomenti. - Se questi comportamenti predefiniti non vi soddisfano, è facile aggirarli. Se un comando normalmente opera sull'intera directory di lavoro, potete invocarlo solo sulla directory corrente e le sue sottodirectory passandogli il nome .. + Se questi comportamenti predefiniti non vi soddisfano, è facile aggirarli. Se normalmente un comando opera sull'intera directory di lavoro, potete passargli il nome . per invocarlo solo sulla directory corrente e sulle sue sottodirectory. &interaction.filenames.wdir-subdir; @@ -38,13 +38,13 @@ - Dirvi cosa sta accadendo + Mercurial vi dice cosa sta succedendo L'esempio di hg add nella sezione precedente illustra qualcos'altro che è utile sapere sui comandi Mercurial. Se un comando opera su un file che non avete nominato esplicitamente sulla riga di comando, di solito stamperà il nome del file in modo che non veniate sorpresi da quello che sta succedendo. - In questo caso, Mercurial segue il principio della ~least surprise~. Se avete fornito il nome esatto di un file sulla riga di comando, non ha senso ripetervelo. Se Mercurial sta agendo implicitamente su un file, e.g. perché non avete fornito alcun nome, o su una directory, o su un pattern (si veda più avanti), è più sicuro farvi sapere su quali file sta lavorando. - - Potete ridurre al silenzio i comandi che si comportano in questo modo usando l'opzione . Potete anche dirgli di stampare il nome di tuti i file, anche quelli che avete nominato esplicitamente, usando l'opzione . + In questo caso, Mercurial segue il principio della minima sorpresa. Se avete fornito il nome esatto di un file sulla riga di comando, non ha senso ripetervelo. Se Mercurial sta agendo implicitamente su un file, e.g. perché non avete fornito alcun nome, o su una directory, o su un pattern (si veda più avanti), ritiene sia più sicuro farvi sapere su quali file sta lavorando. + + Potete ridurre al silenzio i comandi che si comportano in questo modo usando l'opzione . Potete anche dirgli di stampare il nome di tutti i file, anche quelli che avete nominato esplicitamente, usando l'opzione . @@ -54,7 +54,7 @@ Su sistemi di tipo Unix (Linux, Mac OS X, etc.), di solito è la shell ad occuparsi di trovare le corrispondenze tra i pattern e i nomi dei file. Su questi sistemi, dovete esplicitamente dire a Mercurial che un nome è un pattern. Sotto Windows, la shell non si occupa di espandere i pattern, quindi Mercurial identificherà automaticamente i nomi che sono pattern e li espanderà per voi. - Per fornire un pattern al posto di un nome regolare sulla riga di comando, il meccanismo è semplice: + Per fornire un pattern al posto di un nome ordinario sulla riga di comando, il meccanismo è semplice: syntax:patternbody Cioè, un pattern viene identificato da una breve stringa di testo che indica il tipo del pattern, seguita dai due punti, seguiti dall'effettivo pattern. @@ -62,7 +62,7 @@ Quando Mercurial effettua la corrispondenza automatica di un pattern sotto Windows, usa la sintassi glob. Quindi, potete omettere il prefisso glob: sotto Windows, ma se volete potete anche usarlo tranquillamente. - La sintassi re è più potente perché vi permette di specificare i pattern usando le espressioni regolari, anche note come regexp. + La sintassi re è più potente perché vi permette di specificare i pattern usando le espressioni regolari, indicate a volte con il termine regexp. Notate che, negli esempi che seguono, farò molta attenzione a racchiudere tutti i miei pattern tra caratteri di apice, in modo che non vengano espansi dalla shell prima che Mercurial li veda. @@ -83,20 +83,20 @@ &interaction.filenames.glob.question; - Il carattere [ comincia una classe di caratteri. Questo pattern corrisponde a qualsiasi carattere compreso nella classe. La classe viene terminata da un carattere ] character. Una classe può contenere molteplici intervalli della forma a-f, che è una abbreviazione per abcdef. + Il carattere [ comincia una classe di caratteri. Questo pattern corrisponde a qualsiasi carattere compreso nella classe. La classe viene terminata da un carattere ]. Una classe può contenere molteplici intervalli della forma a-f, che è una abbreviazione per abcdef. &interaction.filenames.glob.range; Se il primo carattere dopo [ in una classe di caratteri è !, si ottiene l'effetto di negare la classe, facendola corrispondere a qualsiasi carattere non compreso nella classe. - Un carattere { comincia un gruppo di sottopattern, che trova una corrispondenza se un qualsiasi sottopattern nel gruppo trova una corrispondenza. Il carattere , separa i sottopattern, e il carattere } termina il gruppo. + Un carattere { comincia un gruppo di sottopattern, che trova una corrispondenza se un qualsiasi sottopattern nel gruppo trova una corrispondenza. Il carattere , separa i sottopattern e il carattere } termina il gruppo. &interaction.filenames.glob.group; Fate attenzione! - Non dimenticate che se volete trovare corrispondenze a un pattern in qualsiasi directory, non dovreste usare il simbolo *, dato che questo troverà corrispondenze solo in una directory. Invece, usate il simbolo **. Questo piccolo esempio illustra la differenza tra i due. + Non dimenticate che, se volete trovare corrispondenze a un pattern in qualsiasi directory, non dovreste usare il simbolo *, dato che questo troverà corrispondenze solo in una directory, ma dovreste usare il simbolo **. Questo piccolo esempio illustra la differenza tra i due. &interaction.filenames.glob.star-starstar; @@ -107,30 +107,30 @@ Mercurial accetta la stessa sintassi per le espressioni regolari che viene usata dal linugaggio di programmazione Python (usa internamente il motore di regexp di Python). Questa sintassi è basata su quella del linguaggio Perl, che è il dialetto più popolare in uso (è anche utilizzato in Java, per esempio). - Non discuterò alcun dettaglio del dialetto di regexp di Mercurial, qui, dato che le regexp non vengono usate molto spesso. Le regexp in stile Perl sono comunque già documentate in maniera esauriente su una moltitudine di siti web e in numerosi libri. Invece, qui mi concentrerò su alcune cose che dovreste sapere se vi trovate ad avere bisogno di usare le espressioni regolari con Mercurial. - - Una regexp cerca una corrispondenza con un intero nome di file, relativo alla radice del repository. In altre parole, anche se siete già nella sottodirectory foo, se volete una corrispondenza con i file in questa directory, il vostro pattern dovrà cominciare con foo/. - - Una cosa da notare, se avete familiarità con le regexp in stile Perl, è che le espressioni regolari di Mercurial sono ~rooted~. Cioè, una regexp cerca una corrispondenza dall'inizio di una stringa e non cerca corrispondenze in altre posizioni all'interno della stringa. Per cercare una corrispondenza in qualsiasi punto della stringa, il vostro pattern deve cominciare con .*. + Non discuterò alcun dettaglio del dialetto di regexp di Mercurial in questo libro, dato che le regexp non vengono usate molto spesso. Le regexp in stile Perl sono comunque già documentate in maniera esauriente su una moltitudine di siti web e in numerosi libri. Invece, qui mi concentrerò su alcune cose che dovreste sapere se vi trovate ad aver bisogno di usare le espressioni regolari con Mercurial. + + Una regexp cerca una corrispondenza con un intero nome di file, relativo alla radice del repository. In altre parole, anche se siete già nella sottodirectory foo, se volete una corrispondenza con i file in questa directory il vostro pattern dovrà cominciare con foo/. + + Una cosa da notare, se avete familiarità con le regexp in stile Perl, è che le espressioni regolari di Mercurial sono vincolate, nel senso che una regexp cerca una corrispondenza partendo sempre dall'inizio di una stringa e non da altre posizioni all'interno della stringa. Per cercare una corrispondenza in qualsiasi punto della stringa il vostro pattern deve cominciare con .*. Filtrare i file - Mercurial non vi dà solo una varietà di modi per specificare i file, ma vi permette di vagliare ulteriormente quei file usando i filtri. I comandi che lavorano con i nomi dei file accettano due opzioni di filtraggio. + Mercurial non vi fornisce solo una varietà di modi per specificare i file, ma vi permette di vagliare ulteriormente quei file usando i filtri. I comandi che lavorano con i nomi dei file accettano due opzioni di filtraggio. L'opzione , o , vi permette di specificare un pattern a cui i nomi dei file devono corrispondere per poter essere elaborati. L'opzione , o , vi fornisce un modo per evitare di elaborare i file che corrispondono a questo pattern. - Potete passare più opzioni e sulla riga di comando e mescolarle come preferite. Mercurial interpreta i pattern che fornite usando la sintassi glob per default (ma potete usare le espressioni regolari se ne avete bisogno). - - Potete interpretare un filtro come elabora solo i file che corrispondono a questo filtro. + Potete passare più opzioni e sulla riga di comando e alternarle come preferite. Mercurial interpreta i pattern che riceve usando la sintassi glob per default (ma potete usare le espressioni regolari se ne avete bisogno). + + Potete interpretare un filtro come una richiesta di elaborare solo i file che corrispondono a questo filtro. &interaction.filenames.filter.include; - L'interpretazione migliore del filtro è come elabora solo i file che non corrispondono a questo pattern. + L'interpretazione migliore del filtro è quella di una richiesta di elaborare solo i file che non corrispondono a questo pattern. &interaction.filenames.filter.exclude; @@ -138,17 +138,17 @@ Ignorare permanentemente file e directory indesiderate - Quando create un nuovo repository, è possibile che nel tempo crescerà fino a contenere file che non dovrebbero essere gestiti da Mercurial, ma che non volete vedere elencati ogni volta che eseguite hg status. Per esempio, i prodotti di assemblaggio sono file che vengono creati come parte dell'assemblaggio di un progetto ma che non dovrebbero essere gestiti da un sistema di controllo di revisione. I prodotti di assemblaggio più comuni sono file prodotti da strumenti software come i compilatori. Un altro esempio sono i file di bloccaggio, i file di lavoro temporanei e i file di backup che gli editor di testo spargono nelle directory e che non ha alcun senso gestire. - - Per fare in modo che Mercurial ignori permanentemente quei file, create un file chiamato .hgignore alla radice del vostro repository. Dovreste aggiungere al repository questo file tramite hg add in modo che Mercurial ne tenga traccia insieme al resto dei contenuti del vostro repository, dato che anche i vostri collaboratori potrebbero trovarlo utile. - - Di default, il file .hgignore dovrebbe contenere una lista di espressioni regolari, una per riga. Le linee vuote vengono saltate. La maggior parte delle persone preferisce descrivere i file che vogliono ignorare utilizzando la sintassi glob che abbiamo descritto in precedenza, quindi un tipico file .hgignore comincerà con questa direttiva: + Quando create un nuovo repository, è possibile che nel tempo cresca fino a contenere file che non dovrebbero essere gestiti da Mercurial, ma che non vorreste vedere elencati ogni volta che eseguite hg status. Per esempio, i prodotti di assemblaggio sono file che vengono creati come parte dell'assemblaggio di un progetto ma che non dovrebbero essere gestiti da un sistema di controllo di revisione. I prodotti di assemblaggio più comuni sono i file di elaborazione generati da strumenti software come i compilatori. Un altro esempio sono i file di bloccaggio, i file di lavoro temporanei e i file di backup che gli editor di testo disseminano per le directory e che non ha alcun senso gestire. + + Per fare in modo che Mercurial ignori permanentemente quei file, create un file chiamato .hgignore alla radice del vostro repository. Dovreste registrare questo file tramite hg add in modo che Mercurial ne tenga traccia insieme al resto dei contenuti del vostro repository, dato che anche i vostri collaboratori potrebbero trovarlo utile. + + Mercurial si aspetta che il file .hgignore contenga una lista di espressioni regolari, una per riga. Le linee vuote vengono saltate. La maggior parte delle persone preferisce descrivere i file che vuole ignorare utilizzando la sintassi glob che abbiamo descritto in precedenza, quindi un tipico file .hgignore comincerà con questa direttiva: syntax: glob Questa riga dice a Mercurial di interpretare le righe che seguono come pattern di tipo glob, non espressioni regolari. - Ecco come appare un tipico file .hgignore. + Ecco un esempio di un tipico file .hgignore. syntax: glob # Questa riga è un commento e verrà saltata. @@ -158,7 +158,7 @@ *~ # File di bloccaggio usati dall'editor Emacs. -# Notate che il carattere "#" character è preceduto da un backslash. +# Notate che il carattere "#" è preceduto da un backslash. # Questo evita che venga interpretato come l'inizio di un commento. .\#* @@ -173,18 +173,18 @@ Sensibilità alle maiuscole - Se state lavorando in un ambiente di sviluppo misto che contiene sia sistemi Linux (o di tipo Unix) che sistemi Mac e Windows, dovreste tenere nel retro della vostra mente la conoscenza che trattano le lettere maiuscole (N rispetto a n) nei nomi dei file in modi incompatibili tra loro. Non è probabile che questo abbia effetti su di voi ed è facile occuparsene se succedesse, ma potrebbe sorprendervi se non lo sapete. - - I sistemi operativi e i file system differiscono nel modo in cui gestiscono le maiuscole dei caratteri nei nomi di file e directory. Esisono tre modi comuni di gestire le maiuscole nei nomi. + Se state lavorando in un ambiente di sviluppo misto che contiene sia sistemi Linux (o di tipo Unix) che Mac e Windows, dovreste tenere a mente che questi sistemi trattano le lettere maiuscole (N rispetto a n) nei nomi dei file in modi incompatibili tra loro. È improbabile che questo abbia effetti su di voi ed è facile occuparsene quando succede, ma potrebbe sorprendervi se non lo sapete. + + I sistemi operativi e i file system differiscono nel modo in cui gestiscono le maiuscole dei caratteri nei nomi di file e directory. Esistono tre modi comuni di gestire le maiuscole nei nomi. - Completa insensibilità alle maiuscole. Le versioni maiuscole e le minuscole di una lettera sono trattate come se fossero identiche, sia quando un file viene creato sia durante i successivi accessi. Questo è comune sui vecchi sistemi basati su DOS. - - Preservazione delle maiuscole, ma insensibilità. Quando un file o una directory vengono creati, le maiuscole del loro nome vengono memorizzate e possono essere recuperate e visualizzate dal sistema operativo. Quando un file esistente viene cercato, le maiuscole nel suo nome vengono ignorate. Questa è la situazione standard sotto Windows e MacOS. I nomi foo e FoO identificano lo stsso file. Questo trattamento intercambiabile delle lettere maiuscole e minuscole è anche chiamato ripiegamento delle maiuscole. + Completa insensibilità alle maiuscole. Le versioni maiuscole e minuscole di una lettera sono trattate come se fossero identiche, sia quando un file viene creato sia durante i successivi accessi. Questo è il funzionamento comune dei vecchi sistemi basati su DOS. + + Conservazione delle maiuscole, ma insensibilità ad esse. Quando un file o una directory vengono creati, le maiuscole nel loro nome vengono memorizzate e possono essere recuperate e visualizzate dal sistema operativo. Quando un file esistente viene cercato, le maiuscole nel suo nome vengono ignorate. Questa è la situazione standard sotto Windows e MacOS. I nomi foo e FoO identificano lo stsso file. Questo trattamento intercambiabile delle lettere maiuscole e minuscole è anche chiamato ripiegamento delle maiuscole. Sensibilità alle maiuscole. Le lettere maiuscole di un nome sono significative in ogni momento. I nomi foo e FoO identificano due file differenti. Questo è il modo in cui i sistemi Linux e Unix lavorano normalmente. - Su sistemi di tipo Unix è possibile avere uno qualsiasi o tutti e tre i modi di gestire le maiuscole in azione allo stesso tempo. Per esempio, se usate una chiavetta USB formattata con un file system FAT32 su un sistema Linux, Linux gestirà i nomi su quel file system in modo da preservare le maiuscole ma senza esservi sensibile. + Su sistemi di tipo Unix è possibile avere uno qualsiasi o tutti e tre i modi di gestire le maiuscole in azione allo stesso tempo. Per esempio, se usate Linux per operare su una chiavetta USB formattata con un file system FAT32, il sistema operativo gestirà i nomi su quel file system in modo da conservare le maiuscole senza essere sensibile ad esse. Memorizzazione del repository sicura e portabile @@ -195,19 +195,19 @@ Riconoscere i conflitti tra maiuscole e minuscole - Quando opera sulla directory di lavoro, Mercurial segue la politica di denominazione del file system su cui la directory di lavoro si trova. Se il file system preserva le maiuscole ma è insensibile ad esse, Mercurial tratterà i nomi che differiscono solo per le maiuscole come uguali. - - Un importante aspetto di questo approccio è che è possibile eseguire il commit di un changeset su un file system sensibile alle maiuscole (tipicamente Linux o Unix) che creerà problemi per gli utenti di file system insensibili alle maiuscole (di solito Windows e MacOS). Se un utente Linux inserisce nel repository le modifiche a due file, uno chiamato myfile.c e l'altro chiamato MyFile.c, questi verranno memorizzati correttamente. E nella directory di lavoro di altri utenti Linux quei file verranno correttamente rappresentati come due file separati. - - Se un utente Windows o Mac estrae questo cambiamento, inizialmente non avranno alcun problema, perché il meccanismo di memorizzazione di un repository Mercurial è sicuro per le maiuscole. Tuttavia, appena provano ad aggiornare la directory di lavoro a quel changeset tramite hg update, o a unire il proprio lavoro con quel changeset tramite hg merge, Mercurial individuerà il conflitto tra i due nomi di file che il file system tratterebbe come lo stesso nome e impedirà all'aggiornamento o all'unione di avvenire. + Quando opera sulla directory di lavoro, Mercurial segue la politica di denominazione del file system su cui la directory di lavoro si trova. Se il file system conserva le maiuscole ma è insensibile ad esse, Mercurial tratterà i nomi che differiscono solo per le maiuscole come se fossero uguali. + + È importante ricordare che questo approccio permette di eseguire su un file system sensibile alle maiuscole (tipicamente Linux o Unix) il commit di un changeset che creerà problemi per gli utenti di file system insensibili alle maiuscole (di solito Windows e MacOS). Se un utente Linux inserisce nel repository le modifiche a due file, uno chiamato myfile.c e l'altro chiamato MyFile.c, questi verranno memorizzati correttamente. E quei file verranno correttamente rappresentati come due file separati nella directory di lavoro di altri utenti Linux. + + Se un utente Windows o Mac estrae questo changeset, inizialmente non avrà alcun problema, perché il meccanismo di memorizzazione di un repository Mercurial è sicuro per le maiuscole. Tuttavia, appena tenta di aggiornare la directory di lavoro a quel changeset tramite hg update, o a unire il proprio lavoro con quel changeset tramite hg merge, Mercurial individuerà il conflitto tra i due nomi di file che il file system tratterebbe come lo stesso nome e impedirà all'aggiornamento o all'unione di avvenire. Correggere un conflitto tra maiuscole e minuscole - Se state usando Windows o Mac in un ambiente misto dove alcuni dei vostri collaboratori usano Linux o Unix, e Mercurial riporta un conflitto di ripiegamento delle maiuscole quando provate a eseguire hg update o hg merge, la procedura per correggere il problema è semplice. - - Trovate la macchina Linux o Unix più vicina, clonate il repository problematico su di essa e usate il comando hg rename di Mercurial per cambiare i nomi di qualsiasi file o directory che trasgredisce in modo che non siano più causa di conflitti di ripiegamento delle maiuscole. Inserite queste modifiche nel repository, eseguite hg pull o hg push attraverso i vostri sistemi Windows o MacOS e usate hg update per aggiornare la directory di lavoro alla revisione con i nomi senza conflitti. + Se state usando Windows o Mac in un ambiente misto dove alcuni dei vostri collaboratori usano Linux o Unix, e Mercurial riporta un conflitto di ripiegamento delle maiuscole (indicandolo con il termine inglese case folding nel messaggio di errore) quando provate a eseguire hg update o hg merge, la procedura per correggere il problema è semplice. + + Trovate la macchina Linux o Unix più vicina, clonatevi il repository problematico e usate il comando hg rename di Mercurial per cambiare i nomi di qualsiasi file o directory che crea complicazioni, in modo da non causare più alcun conflitto di ripiegamento delle maiuscole. Inserite queste modifiche nel repository, eseguite hg pull o hg push attraverso i vostri sistemi Windows o MacOS e usate hg update per aggiornare la directory di lavoro alla revisione che contiene i nomi senza conflitti. Il changeset con i nomi in conflitto rimarrà nella cronologia del vostro progetto e non sarete comunque in grado di usare hg update per aggiornare la directory di lavoro a quel changeset su un sistema Windows o MacOS, ma potrete continuare a sviluppare senza impedimenti.